Cibo pugliese vegetariano: la tradizione a portata di tutti
Quando viaggio il cibo tipico è una parte molto importante per conoscere il posto, ecco perché sono andata alla ricerca del cibo pugliese vegetariano. Da quando sono diventata vegetariana ho notato, contro le mie aspettative, che il sud Italia, nella sua tradizione, non è chiuso verso questa dieta, probabilmente perché la terra dà un sacco di frutti e quindi qualcosa senza carne e pesce dovrà pur uscire. Cominciamo.
Cibo pugliese vegetariano salato
Se dovessi scegliere di ingozzarmi di cose dolci o salate, il salato avrebbe senza dubbio la meglio. È proprio tra i piatti salati che è più difficile, per ovvie ragioni, trovare cibo erbivoro, che non sia una rielaborazione o un’alternativa delle controparti onnivore.
Bruschetta pugliese: pane, pomodoro, rucola e oro giallo (se avete letto questo saprete della mia passione per l’olio pugliese). Una ricetta semplice, non semplicemente vegetariana, ma vegana, quindi adatta proprio a tutti quelli che vogliono fare gli alternativi e tra una fiorentina e una mela sceglierebbero una mela.
Paposcia: è una specie di saltimbocca a forma di pantofola (perciò si chiama “paposcia”, che significa proprio pantofola) ripieno. Questa ovviamente si può riempire con qualsiasi cosa, ma una di quelle tradizionali è farcita con pomodoro, rucola, formaggio (di questo ne discutiamo alla fine dell’articolo) e olio d’oliva.
Focaccia: pasta di pane alle patate con pomodorini pugliesi, origano e olio d’oliva (vegana!). Alcune ricette le trovate con lo strutto, ma puglia.com dice di no (urrà!)
Panzerotto: che è molto simile alla pizza fritta napoletana. È una pizza chiusa e fritta. Anche questo, come la paposcia, lo trovate farcito in vari modi, e ci sono versioni vegetariane (tra cui quella con pomodoro e mozzarella)
Patate arracanate: queste forse sono meno conosciute. Una lasagna di patate farcite di pomodorini (sulla base), cipolle e formaggio. Essendo un piatto della tradizione, come molti, viene dalla cultura della gente povera. Però, si trattavano proprio bene questi povery di una volta!
Anche sul modo in cui si preparano trovate varie versioni, ma io le ho mangiate così come vi ho descritto sopra
Pane pugliese. Altamura è particolarmente famosa per il suo pane, che, di particolare ha l’impasto di semola. In realtà un pane simile l’ho provato poi anche nei dintorni di Altamura, ma io non sono un’amante del pane di semola, quindi l’entusiasmo e l’attenzione che ho messo nel provare gli altri piatti, con il pane, potrete immaginare, erano meno accesi.
P.S. Se passate per Altamura ci sono tre forni che mi sono stati consigliati dal mio host: il forno di Santa Chiara, datato 1423, il forno di Santa Caterina, datato 1724 e il forno del Duomo, del 1984.
Taralli: li potete trovare sia all’olio d’oliva che aromatizzati (alle cipolle, ai semi, ai pomodori secchi…). Sono buoni, semplici, vegani e facilmente trasportabili, quindi ottimi per fare regali utili.
Cibo pugliese vegetariano dolce
Lo so, questo è più facile che sia vegetariano.
Taralli dolci: la Puglia si è proprio sbizzarrita con i taralli. Quelli dolci si trovano in mille gusti, vi basta entrare in un negozio che li vende per assaggiarli. Di solito i negozietti dei centri storici offrono anche degli assaggi, così non comprate a scatola chiusa, ma io vi consiglio di non cedere troppo alla tentazione, se no finite per comprare tutto il negozio.
Dolci alle mandorle: le ostie ripiene (o ostie chiene) e le cartellate (o carteddàte). Vi dirò, io adoro le mandorle, ma non i dolci alle mandorle. Tra le due preferisco di gran lunga le cartellate – no, non per il vino, gente di mala fede – che hanno questo sapore più caratteristico. Chissà se un giorno capiterò mai ad una sagra natalizia pugliese! Le ostie hanno un sapore più delicato, ma, sarò sincera, non mi hanno conquistato! Fatemi cambiare idea…
Last but not least, il re pasticciotto. Non sono una grande amante della pasta frolla. Sapevo dell’esistenza del pasticciotto, ma non l’ho assaggiato fino al mio ultimo giorno nel Gargano, perché non mi incuriosiva troppo. Grande errore! Il pasticciotto, in teoria, è un dolce molto semplice: una barchetta di pasta frolla ripiena di crema pasticcera (quello tradizionale, poi trovate mille varianti, ma concentriamoci su questo che, secondo me, è il migliore). La cosa a cui generalmente non si pensa è che c’è uno strato, quello di contatto tra la crema e la frolla, che diventa una via di mezzo tra biscotto e crema, un nuovo stato di aggregazione della materia inventato dai pugliesi (o calabresi, qui la faccenda è dibattuta), che fa un po’ un effetto psicotropo e causa dipendenza.
Sì, quindi in verità non so bene se consigliarvelo o sconsigliarvelo. Io vi ho avvisati, fate voi!
Italia sì, Italia no, la terra del caglio
Qui il popolo vegetariano si divide. C’è chi mangia la mozzarella e chi no.
Perché? Perché la mozzarella contiene il caglio (non tutte, ma quella di bufala, per esempio, sì).
Ebbene, la Puglia offre dei cibi maledettamente buoni, che però contengono caglio, quindi sappiatelo.
La burrata, o la stracciatella, che è quello contenuto all’interno della burrata, ne sono un esempio, come anche il caciocavallo alla brace.
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