Viaggiare da soli: perché farlo almeno una volta nella vita
Ultimamente si sente sempre di più parlare di solo traveler: coloro che preferiscono viaggiare da soli piuttosto che organizzare viaggi con amici. Ma perché il viaggio in solitaria affascina così tanto e soprattutto perché andare in viaggio da soli (o da sole, dato che i viaggiatori solitari sono soprattutto donne) è consigliato da esperti spirituali e life coach?
In questo articolo proverò a dare la mia risposta a questa domanda esistenziale che attanaglia i cuori di tutti quelli che pensano al viaggio come stile di vita, ma probabilmente anche di viaggiatori occasionali, che però amano immergersi in nuove culture.
Viaggiare da soli porta con sé tutta una serie di vantaggi che, anche se non lo hai mai fatto, intuisci. Dietro un viaggio in solitaria si nascondono sfide ed opportunità, che ti spingono a conoscere te stesso prima ancora del posto in cui ti trovi.
Ad esempio lo shock culturale, che si nasconde sempre dietro l’angolo.
Ma andiamo per ordine. Vediamo insieme quali sono gli aspetti che un viaggiatore solitario deve affrontare:
- i vantaggi più che sicuramente già conosci,
- i vantaggi a cui forse non avevi pensato,
- gli svantaggi (e certo che ci sono anche quelli, che pensavi?) e le soluzioni per sopravvivere.
I vantaggi che tutti – o quasi – immaginano del viaggiare da soli
Sì, lo so, a questi aspetti probabilmente hai già pensato. Ma lascia che te li presenti io attraverso storie di viaggio che non potranno che confermare quello che già sai (e in alcuni casi farti fare una bella risata).
Viaggiare da soli permette di essere liberi
A me, per esempio, piace alzarmi molto presto la mattina e bere il caffè con il fresco delle prime luci della giornata – sì, anche se si gela. Quando ero adolescente mi è capitato di viaggiare con delle amiche che dormivano fino a tardi e ricordo bene che passavo molto tempo la mattina sveglia da sola in camera.
Viaggiare da sola mi ha insegnato ad essere indipendente anche stando insieme: oggi, anche quando viaggio in compagnia, se mi capita di avere dei momenti in cui sono sola li uso, esco, esploro. Ho imparato che ognuno ha i propri ritmi ed è giusto che questi vengano rispettati: stare insieme non significa necessariamente fare tutto insieme, quindi, secondo me, viaggiare da soli ti può insegnare anche come viaggiare meglio insieme.
Bye bye giudizio: meglio sola che male accompagnata
Immagino che tutti siamo sottoposti a delle abitudini familiari che ci portiamo dietro nella vita di tutti i giorni: dei “giudizi” – passatemi il termine – che ci mettiamo da soli addosso attraverso gli occhi di chi ci conosce da una vita.
Andare a zonzo senza persone che ci conoscono ci permette, potenzialmente, di essere chiunque. Questo non significa che mi invento un personaggio in ogni posto (anche se una volta, scherzando, ho raccontato di essere un ingegnere e di avere 23 anni e il ragazzo a cui lo raccontavo non ha avuto dubbi sul mio racconto, ma questa è un’altra storia e soprattutto era un gioco), ma significa che mi reinvento in ogni posto. Prima di tutto con me stessa. La trovo una cosa molto divertente da fare e soprattutto molto istruttiva.
Ma siamo proprio sicuri che viaggiare da soli significhi restare soli?
I viaggi in cui ho conosciuto più persone sono quelli in cui ho preso un aereo da sola. Solo l’aereo, eh?
Il consiglio che tutti i solo traveler esperti danno è quello di dormire in ostello, perché lì si conoscono altri viaggiatori che sono da soli e anche le persone che lavorano in ostello solitamente vengono da tutto il mondo. Sì, inutile dirlo, sono assolutamente d’accordo!
Tuttavia io credo che proprio il fatto di stare da soli, a prescindere che si stia in ostello o no, ci porti ad essere più curiosi verso l’altro. Non so come spiegarlo, è quasi magico: la timidezza viene messa da parte e succede qualcosa che ti fa scoprire una sfrontatezza che non sapevi di avere. Cominci a parlare con le persone che incontri per strada come non faresti mai, probabilmente, nella tua città.
Alcune di queste persone potrebbero rimanere poi nella tua vita: attenzione, sicuramente la maggior parte passerà con i viaggi, ma ogni avventura rimarrà nella tua mente come un evento irripetibile, perché dove cavolo incontri più quel tipo o quella tipa con cui hai vissuto quell’esperienza, frutto di coincidenze astrali?
Da soli in viaggio si incontrano più local
Viene da sé che maggiore è il numero di persone con cui parli maggiore è la probabilità di incontrare persone del posto. Chiedendo informazioni si fanno i migliori incontri.
Piccolo aneddoto divertente: ero a Berlino e cercavo il museo di storia naturale. Vedo una signora, ferma al semaforo, con un bambino e un cane che sembra tedesca e le chiedo di darmi indicazioni per il museo (epoca in cui gli smartphone non c’erano ancora). Lei mi risponde sorridendo (in realtà non ero da sola, ma con mia sorella) e io non capivo proprio cosa avesse da ridere. Dopo circa un’ora io e mia sorella la rivediamo nel museo con il cane che la guida: era cieca e noi non ce ne eravamo accorte. Ecco, se chiedi informazioni ai locali prova ad evitare queste figuracce!
I vantaggi a cui probabilmente non avevi mai pensato
Da soli i posti si conoscono in modo diverso
Avere qualcuno con cui si può parlare e confrontarsi è bello, ma porta l’esplorazione su un piano diverso – né migliore, né peggiore, semplicemente diverso – rispetto a guardare qualcosa e immagazzinarlo in silenzio.
Come quando si custodisce un segreto e, finché non lo si dice, sembra più enigmatico, più misterioso, mentre trasformarlo in parole, soprattutto se prematuramente, lo banalizzerebbe.
Così, viaggiando da soli si vedono paesaggi, architetture affascinanti, si assaggiano sapori nuovi, si ascoltano suoni nuovi e ci si lascia prendere da questo vortice di novità che teniamo per noi e lentamente fondiamo con quello che eravamo prima di queste scoperte producendo una risultante che è essa stessa una cosa nuova.
Viaggiare da soli è troppo figo!
E poi scopri che il comfort è sopravvalutato
No, non preferirò mai il campeggio ad un comodo materasso, anche se adoro svegliarmi nella natura, la mia schiena preferirà sempre la morbidezza sotto di sé e il cielo stellato sopra di me.
Quello che intendo è che spesso per comfort si intendono tante cose che, dal mio punto di vista, possono essere abbandonate.
Un bagno privato è certamente una comodità che tutti, penso, preferirebbero, ma ho imparato che anche condividere un bagno è ok. Negli ostelli o nei campeggi spesso ci sono i bagni e le docce comuni che fanno comunque il loro dovere. Non vi siete mai trovati a dovervi asciugare i capelli con l’asciugatore ad aria per le mani?
Avere una casa bella, con uno stile curato è figo, sono dell’idea che l’ambiente influenzi molto le persone che lo vivono, tuttavia, certe volte lo stile si fa pagare. Quando sono in viaggio lo stile del posto in cui vivrò è una cosa a cui non bado. Certo, se trovo un posto che mi posso permettere e che ha anche le caratteristiche che cerco in un ambiente da vivere, tombola, ma non mi è successo spesso.
Last, but not least, gli oggetti. Sono convinta che non imparerò facilmente ad essere minimalista, ci sto provando, sto eliminando vestiti dall’armadio, cercando di capire cosa trovo comodo e non comprare cose di cui non sono certa. È un processo lento, ma il viaggio ti mostra come molte cose siano superflue. Bisogna solo saper apprendere.
Viaggiare da soli – e soprattutto da sola – ti fa affinare l’intuito
Viaggiare da soli – e soprattutto da sola – ti fa affinare l’intuito
Siamo tutti mammoni finché non usciamo la prima volta di casa e impariamo a fare le cose sporcandoci le mani.
Viaggiare da soli accelera molti processi, tra cui riconoscere le situazioni di pericolo. Il mondo non è pericoloso solo per le ragazze, questo è certo, ma ci sono dei pericoli che riguardano le ragazze, che semplicemente è più improbabile accadano ad un ragazzo. Quindi un viaggio in solitaria aiuta anche a crescere da questo punto di vista: allena l’empatia, l’assertività e le intuizioni.
Meglio della psicoterapia: viaggia da solo e conosci te stesso
Non me ne vogliano psicologi e terapeuti, so bene che sono due modi diversi di affrontare la crescita personale, ma un viaggio in solitaria, secondo la mia esperienza, è un ottimo modo per imparare a conoscersi.
Dalla magia di dimenticarsi di essere timidi si arriva a scoprire parti di sé che non si sapeva di avere, bisogni latenti emergono all’improvviso e la lista delle nostre priorità si rimescola in modi assurdi e inaspettati.
La chiave del viaggio solitario, secondo me, lo dico sempre, lo so, sono gli incontri che si fanno. O che non si fanno. Il fatto è che è tutto imprevedibile e imparare a conoscersi in un’imprevedibilità così sfacciata ci mette di fronte a noi stessi in maniera nuda e cruda. Provare per credere.
Gli svantaggi di viaggiare da soli (e qualche soluzione per sopravvivere)
Ebbene sì, arriviamo al capitolo degli svantaggi. Già ti immagino, se non hai mai fatto un viaggio in solitaria, con quella aspettativa di disillusione nell’animo nel leggere questa parte. Tranquillo o tranquilla, nulla che non si possa risolvere!
Ok, viaggiare da soli, ma se poi mi manca casa, il/la partner o il gatto?
La paura della mancanza di casa e della solitudine è uno dei motivi più gettonati per cui la gente decide di non partire da sola.
Ti dirò di più: più viaggi e più avrai amici sparsi per il mondo e più anche loro cominceranno a mancarti in qualche modo. Qualche anno fa dicevo che la mia anima è rotta in mille pezzi e lo penso ancora. Sai che c’è? A me piace avere tanti pezzi sparsi un po’ in giro. E poi la mancanza fa parte della vita.
Secondo me per trovare una risposta a questo problema dovresti chiederti se è più forte la tua voglia di conoscere l’altro(ve) o la tua paura di perdere quello che hai adesso, con il rischio di non sapere mai cosa puoi essere.
E comunque, in ogni caso, oggi siamo fortunati, perché abbiamo la tecnologia dalla nostra parte.
Se mentre sono in giro da sola mi succede qualcosa che faccio?
Prima di fare un viaggio da soli sarebbe preferibile ovviamente informarsi sul luogo in cui si sta andando, su quanto è sicuro etc. Camminare da soli di notte con le cuffie nelle orecchie in una strada isolata potrebbe essere un rischio anche nei pressi di Città del Vaticano, con tutta la benedizione divina dalla nostra parte. Bisogna essere accorti. Bisogna informarsi, affidarsi un po’ al nostro istinto, non fidarsi di chiunque, ma nemmeno non parlare con gli sconosciuti.
La percezione del pericolo è un’abilità che si affina man mano e quindi si potrebbe pian piano mollare la presa ed essere un po’ più aperti.
Si impara facendo: non imparerai ad evitare i pericoli da nessun manuale, ma solo correndoli o schivandoli.
In ogni caso, tenere sempre traccia della nostra posizione è importante.
Non dire a nessuno dei tuoi cari dove ti trovi e come rintracciarti potrebbe sicuramente incrementare il rischio, così come postare tutto sui social in tempo reale. Non avere una SIM card che funzioni nel paese in cui ti trovi potrebbe non aiutare in caso di pericolo. C’è sempre bisogno di equilibrio e di varie e semplici accortezze.
Insomma, andarsene a zonzo da soli può essere una bella sfida, ma anche un’opportunità meravigliosa.
Ma soprattutto: viaggiare da soli fa bene e è divertente!
Ma lo sapevi che ci sono tantissimi modi per viaggiare da soli?
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Solitudine tutta la vita! Ho sempre viaggiato da sola, ora che ho un compagno, continuo a viaggiare da sola, alternando magari momenti in sua compagnia, ad altri per i fatti miei. Non mi sono mai sentita a disagio girovagando sola per il mondo, anzi mi succedeva quando ero in compagnia di qualcuno. E poi, mangiare da sola è una delle cose più belle che si possano fare!
Non potrei essere più d’accordo!
Come felice viaggiatrice solitaria da circa 3 anni, non posso che concordare con tutto quello che scrivi!! Assaporare la libertà di viaggiare con i propri ritmi è bellissimo e il dover contare solo su noi stessi aiuta a crescere. I due soli problemi sono che spesso gli alberghi non hanno camere singole e ti tocca pagare una doppia e che ormai mi sta diventando difficile viaggiare in compagnia!
Eheh, sì è vero, si diventa molto più selettivi e individualisti
Io non ho mai viaggiato da sola ma non credo avrei alcun problema dopo aver viaggiato per tanti anni con mio marito. Prima di viaggiare con Gabri ho avuto esperienze non proprio rosee con altri compagni di viaggio, quindi sicuramente meglio soli che mal accompagnati!
🙁
Viaggio da sola quasi abitualmente, prima mi spaventava, ora ne sento disperatamente il bisogno! É un modo perfetto per ritrovare me stessa, i miei ritmi e per amarmi ancora di più. Viaggiare da sola mi fa bene, anzi… Benissimo!
Fa bene sì!
Sono esperienze diverse, ma a me piace viaggiare da solo e allo stesso tempo in compagnia, dipende. È vero che esistono fin troppe persone che non fanno niente da sole, anche se non riesco a spiegarmi il perché (semplice abitudine? Pigrizia mentale? Adattamento a schemi ore-imposti?). Personalmente faccio molte cose in solitaria, per esempio andare al cinema (cosa che adoro) oppure altre attività in cui effettivamente essere anche solo in due sarebbe quasi “strano” (per esempio quando stampo le mie foto in camera oscura o quando passeggio lungamente per strade di campagna). Mi rendo conto sia difficile, ma credo che l’importante sia non rinunciare alle proprie attitudini personali e non snaturarsi mai.
Sono assolutamente d’accordo… t’immagino passeggiare nella natura, ti ci vedo proprio… per quello ci vuole silenzio
Da ragazza ne fatti diversi, di solo travel… intensi e spericolati, talvolta.
Adesso, se devo essere sincera, mi piace condividere con le persone che amo, la mia famiglia, tutto il tempo libero che ho, e sopratutto il viaggio e le esperienze che ne derivano.